La lunga mano di Putin arriva ovunque ci sia qualcuno che “disturba” i suoi piani e paga con la morte, dentro e fuori la Russia
La morte di Alexey Navalny, avvenuta in carcere a pochi mesi dal suo 48º compleanno, ha sollevato interrogativi sulla scena politica russa. Le circostanze della sua morte sono avvolte nel mistero, alimentando le speculazioni su un possibile coinvolgimento del presidente Vladimir Putin. Navalny si unisce a una lista di oppositori del regime russo che hanno perso la vita in circostanze sospette.
Una Storia di Morte e Mistero
Diverse figure critiche nei confronti di Putin sono morte in circostanze controverse. Evgheny Prigozhin, creatore delle truppe di mercenari, è deceduto in un incidente aereo, sollevando interrogativi sulla natura del suo coinvolgimento nei giochi di potere russi. Boris Berezovsky, ex oligarca e mentore di Putin, è morto in circostanze apparentemente suicide a Londra nel 2013.
Giornalisti e Attivisti
Anna Politkovskaya, giornalista di Novaya Gazeta, è stata assassinata nel 2006, il giorno del compleanno di Putin. Il suo lavoro sull’abuso delle forze russe in Cecenia la rendeva una figura scomoda per il regime. Aleksander Litvinenko, ex agente del KGB, è morto a Londra nel 2006 dopo essere stato avvelenato con polonio, mentre Boris Nemtsov, esponente dell’opposizione, è stato ucciso nel 2015 a Mosca.
Avvelenamenti e Tentativi
Il caso di Sergei Skripal, ex agente del GRU avvelenato con il Novichok a Salisbury, e gli avvelenamenti di Navalny e Vladimir Kara-Murza con la stessa sostanza sollevano domande sulle tattiche utilizzate contro gli oppositori del regime.
Episodi all’Estero
Oltre ai decessi in Russia, ci sono casi di oppositori russi morti all’estero. Zelimkhan Khangoshvili è stato ucciso a Berlino nel 2019, sollevando preoccupazioni sulla portata delle azioni del regime anche al di fuori dei confini russi.