Ricordato questa mattina a Roma con una cerimonia, l’eccidio di Via Fani nel corso del quale, 43 anni fa, persero la vita 3 poliziotti e 2 carabinieri di scorta all’onorevole Aldo Moro, sequestrato quel giorno da un commando delle Brigate rosse.
Sul luogo tre anni fa, nel quarantennale dell’attentato, fu collocata una nuova stele sulla quale stamattina il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è soffermato in raccoglimento dopo la deposizione di una corona d’alloro.
L’agguato
Alle ore 9,03 del 16 marzo 1978 a Roma, una telefonata anonima al 113 segnalò colpi d’arma da fuoco in via Fani.
Al loro arrivo le volanti trovarono dentro un’Alfa Romeo Alfetta il cadavere della guardia di Pubblica Sicurezza Giulio Rivera ed il corpo agonizzante del vice brigadiere di Pubblica Sicurezza Francesco Zizzi; dentro la Fiat 130 che precedeva l’Alfetta, i cadaveri dell’appuntato dei Carabinieri Domenico Ricci e del maresciallo dei Carabinieri Oreste Leonardi; a terra la guardia di Pubblica Sicurezza Raffaele Iozzino.
L’eccidio venne compiuto da un commando delle Brigate Rosse composto da almeno 9 terroristi che, in quella circostanza, sequestrarono l’onorevole Aldo Moro, lo statista della Democrazia Cristiana poi ucciso 55 giorni dopo.
I 3 giovani poliziotti, il 16 febbraio del 1979 furono insigniti della medaglia d’Oro al valor civile.
Nella ricorrenza del quarantennale, nel 2018, i familiari dei tre agenti rilasciarono un’intervista con una toccante testimonianza della tragedia vissuta. (poliziadistato.it)