Firenze, 24 nov. Totò Riina torna sul banco degli imputati per un nuovo processo. Domani, martedì 25 novembre, nell`aula bunker di Firenze, inizia davanti alla Corte d`Assise il dibattimento per la strage del treno rapido 904 Napoli-Milano del 23 dicembre 1984, dove il boss dei boss di Cosa Nostra compare come unico imputato. Riina è accusato di essere il mandante, il determinatore e l`istigatore dell`attentato che costò la vita a 16 passeggeri e dove rimasero ferite 267 persone. Per la strage del rapido 904 sono stati già condannati in concorso, in via definitiva, i boss Giuseppe Calò, Guido Cercola, Franco Di Agostino e l`artificiere Friedrich Schaudinn.
La strage terroristica del 23 dicembre 1984, con una bomba fatta scoppiare alle ore 19.08 all`interno della grande galleria dell`Appenino tosco-emiliano a San Benedetto Val di Sambro, fu commessa, secondo l`atto di accusa della Procura di Firenze, “al fine di agevolare od occultare” l`attività di Cosa Nostra per mantenere ed assicurare “l`impunità degli affiliati e garantendo la sopravvivenza della stessa organizzazione”.
Secondo le indagini, prima condotte dalla Dda di Napoli e poi trasferite a Firenze per competenza territoriale, l`esplosivo (tra cui tritolo e dinamite) sarebbe stato prelevato da un deposito in contrada Giambascio a San Giuseppe Jato, controllato da Giovanni Brusca.