repubblica_strage-usticaLa Corte d’appello di Palermo ha sospeso il pagamento di 110 milioni di euro per i risarcimenti in favore dei familiari costituiti parte civile. Il pronunciamento ha accolto il ricorso dell’avvocatura dello Stato per conto dei ministeri della Difesa e dei Trasporti condannati a pagare dai giudici del tribunale

PALERMO – E’ una sentenza destinata a scatenare polemiche e certamente l’indignazione dei familiari delle vittime. Stop ai risarcimenti per il disastro aereo di Ustica. Ventisette anni dopo l’incidente che fece 81 vittime tra i passeggeri e l’equipaggio del Dc 9 in volo da Bologna a palermo, la corte d’appello del capoluogo siciliano ha sospeso il pagamento di 110 milioni di euro per i risarcimenti in favore dei familiari costituitisi parte civile. Il pronunciamento, che ha accolto il ricorso dell’avvocatura dello Stato per conto dei ministeri della Difesa e dei Trasporti condannati a pagare dai giudici del tribunale, è della prima sezione civile della corte d’appello presieduta da Rocco Camerata Scovazza che ha motivato la decisione spiegando che la sentenza di primo grado non basta e sarà il processo d’appello a stabilire se esistano i presupposti di uin risarcimento e, se sì, per quale ammontare.

Secondo il collegio presieduto da Camerata Scovazzo ” il pagamento immediato di una somma di assoluta rilevanza”, appunto i 110 milioni di euro stabiliti dal tribunale, potrebbe creare “grave danno al debitore a fonte di un’impugnazione che non evidenzia profili di evidente infondatezza”.  Ad acuire l’indignazione delle famiglie i tempi incredibilmente lunghi della giustizia. Il processo d’appello infatti è stato rinviato di ben tre anni al 15 aprile 2015, quando saranno trascorsi 35 anni dal disastro aereo.

(da Repubblica.it – ALESSANDRA ZINITI – 16 marzo 2012)