L’attentato alla stazione Saint-Charles di Marsiglia,
31 dicembre 1983

  • 31 dicembre 1983: alle 20.09 esplode una bomba nascosta in una valigia lasciata nel deposito automatico bagagli della nuova stazione Saint-Charles di Marsiglia, inaugurata da appena un mese.
  • L’ordigno a tempo era stato programmato per esplodere al momento dell’arrivo di un rapido Parigi-Marsiglia. Pochi secondi e la stazione sarebbe stata affollata di passeggeri scesi dal treno. Nel deposito bagagli lo scoppio ha aperto una voragine di due metri di diametro nel pavimento.
  • Il ministro dei trasporti Charles Fiterman dichiarò: “Sbaglia chi pensa di intimorire con questi gesti criminali il Paese”.
  • Il ministro dell’Interno Gaston Defferre (per anni sindaco di Marsiglia) aggiunse: “Un altro attacco che porta il marchio della viltà e di una grande crudeltà”.
  • Due i morti, Makhlouf Maouche, un algerino di 25 anni e Marak Skwirut, un polacco di 38 anni. I feriti furono 34 di cui 7 gravemente mutilati.
  • Una nota dei servizi segreti tedesco orientali del 7 febbraio 1984, che sarà prodotta anche al processo parigino, imputa esplicitamente a Carlos la responsabilità dell’attentato della stazione Saint-Charles. Questa nota si rifà ad un rapporto di un diplomatico cubano, Juan Miguel Roque, di stanza a Berlino Est col quale Johannes Weinrich si era confidato. La Stasi considerava l’attentato di Marsiglia “come una risposta all’attacco aereo francese su un villaggio libanese”. La Francia, impegnata con un contingente in Libano dal settembre 1982, aveva infatti bombardato una base di attivisti sciiti pro-iraniani a Balbek come rappresaglia alla morte dei suoi 58 caschi blu della Forza multinazionale uccisi in un attentato ad una caserma a Beirut il 23 ottobre 1983.
  • Anche in un telegramma compilato sempre il 7 febbraio 1984 da un generale del ministero dell’Interno ungherese e inviato ad un suo omologo tedesco orientale si legge: “Il gruppo terroristico di Carlos sta diventando più attivo. Gli attentati commessi il 31 dicembre 1983 nel sud della Francia sono da ascrivere a questo gruppo”.