riservata ai casi di terrorismo, il processo contro Ilich Ramirez Sanchez, più noto col nome di Carlos, Christa-Margot Fröhlich (nome di battaglia Heidi), Ali Kamal al-Issawi e Johannes Weinrich (alias Steve) per una serie di attentati compiuti in Francia nel 1982-1983. Secondo la stampa il dibattimento si protrarrà fino al 16 dicembre.

Christa-Margot Fröhlich (la scheda), come si ricorderà, è stata recentemente iscritta nel registro degli indagati insieme a Thomas Kram, nell’ambito del nuovo procedimento aperto dalla Procura di Bologna nel novembre 2005 sull’attentato del 2 agosto 1980 alla stazione centrale (85 morti, oltre 200 feriti).

I quattro ex terroristi del gruppo “Separat” saranno giudicati per gli attacchi contro il treno Toulouse-Paris “le Capitol” (29 marzo 1982, cinque morti e 77 feriti), contro la sede della rivista filoirachena e di orientamento antisiriano Al-Watan al-Arabi in rue Marbeuf a Parigi (22 aprile 1982, un morto e 63 feriti), contro la stazione di Saint-Charles a Marsiglia (due morti) e al TGV a Tain – l’Hermitage (tre morti), attentati questi ultimi compiuti lo stesso giorno, il 31 dicembre 1983, che causarono complessivamente anche oltre cinquanta feriti.

Carlos (62 anni) è stato catturato nell’agosto 1994 a Khartoum in Sudan e consegnato ai funzionari dell’antiterrorismo francese (Dst) a capo dell’operazione. Nel 1997 è stato condannato all’ergastolo, che sta scontando nel carcere di massima sicurezza de la Santé a Parigi, per l’omicidio di due agenti della Dst avvenuto il 17 giugno 1975 a Parigi  in rue Toullier. In quell’occasione Carlos ferì gravemente un terzo poliziotto e uccise Michel Moukarbal, responsabile della rete militare clandestina per l’Europa del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp). Costui aveva condotto i funzionari di polizia nell’appartamento dove si trovava il terrorista venezuelano.

Carlos ha cessato, il 27 ottobre scorso, uno sciopero della fame iniziato dopo che l’amministrazione penitenziaria l’aveva posto in isolamento il 18 ottobre, come conseguenza di un’intervista telefonica rilasciata alla radio Europa 1.

Isabelle Coûtant Peyre, avvocato e moglie di Carlos, ha denunciato il fatto che durante l’isolamento egli non abbia potuto utilizzare il computer e non abbia potuto pertanto lavorare alla sua difesa. Anche l’ingegnere cinquantatreenne fratello minore di Carlos, Vladimir Ramirez Sanchez, che risiede a Caracas e da anni organizza campagne di sostegno a favore del fratello maggiore, ha confermato  che ora restano solo pochi giorni  per lavorare alla difesa e che i dieci giorni di sciopero della fame hanno lasciato Carlos “indebolito a causa della sua condizione di diabetico”. Vladimir ha puntato il dito anche contro “lo stato venezuelano, per la sua totale inoperosità”.  Contattato dall’agenzia France Presse,  il ministro degli Affari esteri venezuelano Nicolas Maduro si è rifiutato di fornire ogni commento.

Carlos ha affermato di non attendersi nulla dal processo, ritenendo che la sentenza sia già stata scritta e decisa.

Su Segretidistato.it seguiremo gli sviluppi del processo.