AldoMoro3Br1Sul caso Moro “c’è spazio per trovare qualche elemento di verità in più”. Lo ha sottolineato il presidente della commissione parlamentare di inchiesta, Giuseppe Fioroni, intervenuto questa sera ad un convegno organizzato dall’Associazione ‘Buona cultura’ presieduta da Valerio Toniolo.
Sul fenomeno del terrorismo, ha aggiunto l’ex ministro “è stata posta una pietra tombale” e quando avviene ciò “c’è il rischio che vadano sepolte delle verità” e “ciò che si è deciso di raccontare non corrisponde totalmente alla verità dei fatti”.
Del resto, ha sottolineato lo storico Miguel Gotor, senatore e membro della commissione, “la verità vera non esiste”. Certo, ha aggiunto, “la depenalizzazione dei reati commessi allora potrebbe essere la condizione per arrivare ad un minimo salto di verità in più”. In altri termini, ha aggiunto Fioroni, “se Lojacono e Casimirri avessero l’intenzione di dire qualcosa in più potrebbe essere utile per tutti”.
Anche perchè, ha sottolineato Gero Grassi, altro membro della commissione di inchiesta, “penso che il Paese abbia diritto di verità, rigore morale e di evidenziare tutte le bugie e le falsità che in questi anni sono emerse. E’ una storia tutta da scrivere che non inizia il 16 marzo del 1978, inizia almeno nel 1964 con il primo governo di centrosinistra presieduto da Moro”.